RACCONTI POLITICI DELL'ALTRA PACE stare a un Re dei Tedeschi meridionali i 200.000 alto-atesini soggetti a Casa Savoia. La Francia aveva scelto con giusta sensibilità l’ora per iniziare il tentativo. Nella estate del 1920, le truppe rosse di Trotzky avevano vittoriosamente attaccata la Polonia, ed erano alle porte di Varsavia. Quasi inerme, la cavalleria dei Soviety compiva le medesime operazioni che gli ulani di Guglielmo avevano svolte nel 1914 in Francia. L’Europa conservatrice trovavasi davanti ad una grande azione militare della rivoluzione comunista. La Francia fu direttamente impegnata nella difesa della Polonia, cittadella avanzata della costruzione diplomatica che il Quai d’Orsay era riuscito a creare alla Conferenza intorno alla Germania. Durante questa vicenda militare, il cui fallimento molto ha favorito la conservazione del Trattato di Versaglia, lo Stato repubblicano prussiano, inquinato di ebraismo, di comuniSmo e di pacifismo, si mostrò debole. A Berlino si è parteggiato senza finzioni per la Russia: la sconfitta polacca sarebbe stata salutata come il primo grave colpo al Trattato che mutila la Germania. I Tedeschi nutrono per la Polonia un singolare rancore; la loro passione nazionale si fonde oggi inconsapevolmente con il filo-bolscevismo dei banchieri di Lloyd George. La coincidenza di queste opposte correnti creava in tutti la speranza che i nuovi nemici della Germania cominciassero a precipitare: era un momento paradossale, ma il Trattato di Versaglia questo darà, veleno e veleno. A Berlino, Monaco oppone aspra resistenza. A 210