Separatismo renano, Santa Sede e nazismo nia: sono per la resurrezione economica e industria-le di questa « che non è più una grande Potenza ma è sempre una grande Nazione » — mi ha detto ieri un’eminente personalità cattolica italiana, qui. Tut' ti sono favorevoli al disarmo generale, alla grandio-sa operazione di saldo tra debiti e crediti, alla « distribuzione equa » delle - materie prime fra tutti i Paesi, a certe revisioni di mandati, alla pacificazione generale. Gli Inglesi sono in testa al movimento: gli Americani sembrano disposti a dare parte dei mezzi. Il momento è favorevole: la politica sepa-ratista della Francia è osteggiata da tutti, in questo 1922. Dalla metà del 1920 ad oggi il signor Dard, Ministro di Francia a Monaco, ha tentato di staccare la Baviera dalla Prussia con molti e diversi mezzi, la maggior parte dei quali si sono dimostrati illusori ed errati. La politica separatista mira, una volta disgiunta questa gente dall’organismo statale germanico, a creare una piccola monarchia composta di Tedeschi in maggioranza cattolici; a riunire — sotto lo scettro dei Wittelsbach? — Baviera, Pala-tinato, Sassonia, Württemberg, Reno. Le funzioni principali di questo ben disegnato « Alpen-Reich » sarebbero: rottura della unità e diminuzione della potenza germanica, docile asservimento alla Francia del nuovo Stato ai confini della Germania, insediamento alle porte alpestri d’Italia di una monarchia operante nell’orbita delle direttive e dell’influenza francese, di una monarchia anti-italiana, in quanto dovrebbe assumere l’iniziativa di riacqui- 209 r4