RACCONTI POLITICI DELL’ALTRA PACE problema. L’abitudine a fare dell’ottimismo aprioristico su tutto, finisce spesso con lo svalutare o addirittura con l’offendere lo sforzo faticoso che il Paese compie in tanti rami dell’attività nazionale. Ritengo, anche per questo, che convenga indicare chiaramente alcuni elementi essenziali positivi e negativi del problema. Anzitutto, gli ostacoli economici si presenteranno ad ogni passo: collocamento di nuovi lavoratori, rieducazione dei rimpatriati alla disciplina sindacale, alla organizzazione del lavoro in Italia: solo il Regime fascista poteva assumere un così gravoso e lungo impegno. Se non riuscirà nel giro di pochi anni a recuperare grandissime masse di connazionali espatriati, sicuramente avvierà la soluzione del problema, provocandone lo spontaneo processo necessariamente graduale. Così è avvenuto per tante altre impostazioni di blocco, che il Regime ha osate con audacia talora temeraria. Può ammettersi in via pregiudiziale che, se lasciassimo spopolato di Italiani il territorio africano dell’impero, e dense di popolazioni italiane regioni agricole e industriali, metropolitane e coloniali di altri Stati, correremmo il rischio, oramai con nostra piena consapevolezza e quindi colpevolezza, di abbandonare ad un processo di lenta putrefazione una piaga nazionale, che diventerebbe presto immedicabile. Esprimo idee mie personali, frutto di esperienze dirette, e prescindo dalle contingenze economiche. Per quanto vasta, sincera, ricca di belle e convincenti esperienze, documentata durante lunghi an- 312