RACCONTI POLITICI DELL’ALTRA PACE le otto righe di ambigua prosa diplomatica, che costituiscono l’articolo 13 del Patto di Londra, così concepito: — Nel caso che la Francia e l’Inghilterra aumentassero i loro domini coloniali d’Africa a spese della Germania, queste due Potenze riconoscono in principio che l’Italia potrebbe reclamare qualche equo compenso, particolarmente nel regolamento in suo favore delle questioni concernenti le frontiere delle Colonie italiane dell’Eritrea, della Somalia, della Libia e delle Colonie rispettivamente confi-nanti inglesi e francesi. « Questo è l’impero che i Governanti d’Italia hanno costituito con il sangue di 700.000 morti, col dolore delle madri italiane, con la dispersione di parte della ricchezza nazionale e con la gloria di una vittoria senza uguali ». Al giornale non ho però telegrafato, soltanto per carità di Patria, i particolari incredibili dello svolgimento della sciagurata seduta: ho scritto ogni cosa a Corradini, in una lettera privata. Vi hanno partecipato per noi Orlando e Sonnino, accompagnati da Aldrovandi: da fonte abitualmente sincera mi si dice che, nell’apprendere dalla bocca degli Inglesi la distribuzione tra Inglesi e Francesi delle terre africane tolte al vinto, i nostri due Ministri non si sarebbero neppure consultati fra di loro, e non avrebbero reagito! Soltanto Orlando di sua iniziativa avrebbe avanzato qualche parola per il Togo, qualche parolina esile e timida, tanto per non tacere completamente. Ha perfino dichiarato che anche l’I- 12C