Inghilterra e Ceuta, Spagna e Tangeri siasi straniero che ne occupasse una pur sia piccola parte. L’idea di restituzione contro compenso dev’essere immediatamente scartata, perchè mai la Spagna ha consentito all’occupazione britannica di Gibilterra, e quindi non dovrebbe ora in nessuna misura pagare il riscatto di quel territorio. Tanto meno dovrebbe pagarlo con la cessione di quella Ceuta, che è bene, è necessario resti nelle mani della Spagna, per evitare che si crei nel Mediterraneo un altro controllo strategico nelle mani di una sola Potenza e a danno di tutte le altre. Perchè l’Inghilterra domanda Ceuta ed è disposta per essa a lasciare Gibilterra? Evidentemente le ragioni sono soltanto inglesi. Si comincia a sussurrare tra i più giovani Ammiragli della marina britannica che oramai Gibilterra, dal punto di vista tecnico-navale, va rapidamente invecchiando. Priva completamente o quasi di un retroterra che permetta di dare la massima efficienza al porto e alla difesa costiera, circondata da una serie di grosse alture che delimitano nettamente lo scoglio brullo che si protende sul mare, Gibilterra sembra destinata ad essere sempre più esposta ai futuri attacchi dell’arma aerea, nata ed affermatasi vittoriosamente in questa guerra delle novità meccaniche. Ceuta invece, appoggiata ad una costa piana, è dotata di un retroterra che permette la dispersione degli obbiettivi che il nemico cercherebbe, e dà la quasi sicurezza di potersi sottrarre ai bombardamenti aerei; essa metterebbe per di più i cannoni inglesi in una posizione molto più favorevole per mantenere sotto la propria minac- 179