RACCONTI POLITICI DELL’ALTRA PACE Conférence que son intervention est le seul moyen d’épargner le sang innocent et de maintenir la paix ». Le voci dolorose ed energiche, imploranti o vio-lente, voci levate in Egitto con le dimostrazioni patriottiche, a Parigi con l’azione politica, rimasero inascoltate. Nelle opinioni pubbliche dei paesi europei, e nella stessa Inghilterra, l’opera degli Egiziani alla Conferenza è riuscita tuttavia a creare notevoli correnti favorevoli alla loro indipendenza. I partiti nazionalisti e socialisti di molti paesi occidentali, per ragioni magari lontane od opposte, hanno iscritto tra i propri dettami quello di un’azione d’ausilio all’irredentismo egiziano. In qualche parlamento sono stati pronunciati discorsi assoluta-mente male accolti al Foreign Office; una vera biblioteca egiziana, come una irlandese, è stata pubblicata in Francia e in Italia. Uno stato d’animo s’è creato, ed anche, in fondo, uno stato di fatto, legale in Egitto, e diplomatico in ogni Cancelleria. La presenza, irriducibile per ora, dell’impero inglese ha soffocata l’azione politica della Delegazione, ricattando abbondantemente i paesi partecipanti alla Conferenza, sulle più dolorose e vitali questioni che li interessavano, e facendosi concedere mille, in Oriente, in Africa, in Irlanda, per uno che dava in elemosina ai vincitori continentali. Mentre il popolo egiziano invoca aiuto rivolgendosi ai Parlamenti europei perchè non ratifichino il Protettorato, il Governo di Londra — dopo avere invano tentate le repressioni sanguinose, che 290