RACCONTI POLITICI DELL’ALTRA PACE riente, fino allo sviluppo incredibile assunto in questi ultimi tempi dalla Direzione Generale degli Italiani all’Estero e dalla Segreteria Generale dei Fasci al-PEstero, è un colossale arco innalzato con sacrificio e con gloria, che si disegna sullo sfondo drammatico di più che mezzo secolo di emigrazione. La rete consolare è stata moltiplicata per poter raggiungere anche i più modesti nuclei italiani: protezione e mezzi sono stati forniti alle missioni religiose in tutto il mondo, da quando hanno accettato di compiere quell’opera di italianità che ormai è connessa alla propagazione della fede. Un vero esercito di insegnanti è stato distribuito fino nelle più lontane plaghe dell’America, affinchè accanto al Console appaia il maestro, vicini alla mente ed al cuore dei figli degli emigranti. Diecine di milioni sono stati spesi per rendere più solida la sostanza dell’italianità all’Estero; si sono viste le nostre collettività trasformarsi perfino esteticamente, guadagnare in efficienza morale, riformare realmente il legame tra sè e la madrepatria. Abbiamo assistito durante la guerra etiopica a fatti di patriottismo esemplare; si è allargata la rifrazione del sentimento nazionale molto al di là dei limiti fino allora raggiunti; nella stessa famiglia si sono visti i figli insegnare daccapo l’italiano ai genitori che lo avevano dimenticato; gli Italiani mandare alla Patria quintali di oro per resistere alle sanzioni; governi stranieri mutare completamente atteggiamento nei riguardi dei nostri connazionali e prendere atto della loro restaurata compattezza e della loro ricostruita influenza. Si sono, 324