RACCONTI POLITICI DELL’ALTRA PACE smarrimento. Solo questo ci è dato di notare, nel tratto eh’esso ha percorso dopo la guerra: che ad un certo punto, accortosi che altri popoli confinanti, amici e nemici, Italiani, Inglesi e Tedeschi, andavano a sinistra chi più chi meno, chi con voglia di tornare indietro come i Germanici, chi con voglia di andare avanti come gli Italiani, il popolo francese ha trovato che per esso c’erano ancora nuove possibilità di guadagno nella corsa alla ricostruzione, e, invece di raggiungere quelli in anticipo, ha dato un colpo alla barra, ed è andato ancora a destra, più a destra: talché ora più non gli resta spazio, da quel lato, per accentuare la propria politica in quel senso. Tutti insieme, tutti tranquilli, tutti assopiti, i borghesi di Francia dormono sul Trattato di Ver-saglia. Lo ritengono eterno, e gli altri popoli sanno già che è nato morto. Questo è quel che divide la Francia dal mondo, le oppone il mondo, le dà l’isolamento invece dell’egemonia. Tutto quello che il Trattato contiene è caduco, e tra pochi anni sarà crollato: esso è vecchio prima di aver vissuto, è contro la storia, prima di essere entrato a farne parte, è fuori della realtà contro cui è stato fraudolen- > temente generato, è immorale pur essendo scaturito dal sacrificio e dal sangue, è anti-economico perchè destinato ad arricchire alcuni popoli e ad impoverirne altri, è anacronistico perchè conservatore capitalistico reazionario mentre l’Europa va alla più equa distribuzione della ricchezza ed a tutte le li- 358 1