3oG comodità e disagio del vivere, e li pericoli che vi sono sì della guerra come delle acutissime ed infinite malattie che producono grandissima mortalità, si è scoperta a questi giorni la peste in più lati della città, la quale è di tanto maggiore spavento ad ognuno quanto 1’ uomo non ha il modo di provvedersi nè con il levarsi dalla città, nè con buoni cibi, nè con medicine, essendovi di esse in tutto mancamento. Tuttavia tanta è la costanza degli animi di ciascheduno, tanto indurata la ostinazione di voler liberarsi, che hanno deliberato pubblicamente di patire ogni estremità ; e subito che il Ferucci si scuo-pra, il quale ha ordine di congiungere le forze sue con quelle che si ritrovano in Pisa ( che saranno da fanti cinque mila e cavalli cinquecento ) e di venire alla volta di questi eserciti, uscire della città con tutta la gente da guerra e con quelli della milizia cittadina, e combattere, e così vincere ovvero insieme con la vita perdere il tutto; AVENDO determinato che quelli che resteranno ALLA CUSTODIA DELLE PORTE E DEI RIPARI, SE PER CASO AVVERSO LA GENTE DELLA CITTA FOSSE ROTTA, ABBIANO CON LE MANI LORO SUBITO AD UCCIDERE LE DONNE ED I FIGLIUOLI, E POR FUOCO ALLE CASE, E POI USCIRE ALL* ISTESSA FORTUNA DEGLI ALTRI, ACCIOCCHÉ DISTRUTTA LA CITTA NON VI RESTI SE NON LA MEMORIA DELLA GRANDEZZA DEGLI ANIMI DI QUELLA, E CHE SIENO d’ IMMORTALE ESEMPIO A COLORO CHE SONO NATI E DESIDERANO DI vivere liberamente; ed acciocché gli animi sì dei cittadini che de’ soldati non si rendano men pronti e meno disposti a quanto ricerca una tale estrema deliberazione, hanno del tutto troncato alcune pratiche che a’ios’ incominciarono a trattare tra il principe d’Oranges ed il signor Malatesta '. • Che se alcuno si avvisasse (li domandare come l’effetto ¡ioji rispondesse