I7G
     Questi signori non cessano d’instarmi continua-mente eli’ io scriva alla serenità vostra che voglia porger loro aiuto, massimamente potendolo lare con la difesa delle cose proprie, cioè accrescendo le forze a Ravenna di modo e con ordine, che nelli loro bisogni si possano valere dell’aiuto di quelle, e mi domandano sempre se
io	ho risposta da lei, affermandomi che purché la serenità vostra non venga loro meno, non dubitano che gl’inimici rimarranno con vergogna, perchè sono per usare tutte le loro forze fino al porvi la vita istessa. lo mi sforzo di dichiarar loro le infinite spese che sostiene la serenità vostra, e come il carico di tutta la Lombardia ora riposa sopra di lei, la quale continuamente attende ad accrescere 1’ esercito suo, e che in Puglia falò stesso, oltre la potente armata che è già uscita, e che sono non piccoli aiuti a lor signori perchè divertiscono il nemico da queste parti, rendendoli sicuri altresì che la serenità vostra non è per mancare in cosa alcuna, e che quella reputa la difesa e conservazione loro non meno della propria.
     Mi rispondono esser tempo di fatti, e veramente non cessano di fare ogni provvisione sì di genti, comedi ridurre le biade in questa città e nelle fortezze; e da due giorni in qua lavorano intorno a queste mura tre mila guastatori di più di quelli che vi erano. E necessario che la serenità vostra faccia loro qualche dimostrazione per confermarli ed accrescerli d’animo; perchè delle cose di Francia, come più volte ho detto a quella, sono del tutto fuori di speranza, e la maggior parte tiene che 1’ accordo tra il cristianissimo e Cesare sia seguito, e più li fa dubitare questo oratore francese, il quale è più di quaranta giorni che dice di non aver lettere dalla corte.