ad imitare la serenità vostra, ed ommettere tante escu-sazioni. Da poi sono stato con l’oratore francese, il quale ha, per una lettera del primo da Roma che io ho veduto, che il Pontefice era molto infievolito, ma non però tanto aggravato LETTERA VII. SERENISSIMO PRINCIPE Da poi 1’ ultime mie dei 7, uno di qua ha ricevuto lettere dei 5 da Genova di Luigi Alamanni, il quale fu mandato da questi signori ad Andrea Doria per la cosa de’frumenti ritenuti % della quale mando in queste in- 1 In data del 26 d’ aprile di questo anno scriveva P. Filippo Pandolfìni a Baldassarre Carducci: II papa none in tutto Libero deliafebbre , duri e basta• (Dalla cit. legazione del Carducci). 2 Che si fosse questo affare de’ frumenti ritenuti risulta abbastanza dalla seguente lettera del Doria stesso alla signoria di Firenze, da me rinvenuta in una miscellanea di lettere nella filza 8^.a Classe 10.a, Distribuzione 2.a dell*Archivio delle Riformagioni. Molto magnifici et prestanti Signori Havendo li anni passati la buona memoria del cap. Paulo Vittorio preso una sagitea con seicento trentanove sacchi di grano spettanti al presente sxliibitor Nicolò Molfino mio amicissimo come da esso ripienamente saranno informate, le prego quanto più posso siano contea/<•' per recuperar il detto suo grano li vogliano fare quella giustizia che da loro mi persuado sempre. Olirà la quale le ne averò debito come se a me per proprio appartenessero ; però non gliene farò maggior instanzia 9 eh? a quelle quanto posso offerirmi et rass-nu Di Genoa alti XV de Aprile MDXXVI1II de V. M-tie Andrea Doria (Direzione) Alli mollo magnifici et prestanti S.ri, li S*ri della liberiu et confaloniero di giustizia del popolo fiorentino. Quanto all’Alamanni , è noto come questo elevato ingegno, non p*’1 alcuno suo privato interesse, ma per intimo convincimento opinasse dovei’51 dai suoi concittadini abbandonare la lega con Francia e patteggiare con Cesare-Servì però col maggior zelo (e questo sia suggello della rea Ità della sua fed*5) la patria > e scontò colla pena dell’ esiglio la gioja di quel sacrifizio.