L’ occasione di questa legazione l’abbiamo dal Paruta (L. V.) , il quale, narrata la confederazione stretta, dopo la battaglia di Pavia, tra il pontefice e gli altri stati italiani insieme con la Francia per opporsi ai progressi degl’ imperiali, soggiunge cbe ciò nonostante i Veneziani temendo cbe i Fiorentini, minacciati dell’invasione degl’imperiali condotti dal duca di Borbone, non fossero per distaccarsi dalla lega, evenire a qualche accordo con i nemici « mandarono con molta diligenza Marco Foscari loro amba-« sciatore, il quale per nome della repubblica li esortasse aman-« tenersi in fede, e non separarsi per questo accidente dai colle-« gati. » La durata della legazione si determina agevolmente. E quanto al suo incominciare, ci giovi questo passo del Cambi: « Addi 28 di gennap i5?.6, (vuol dire 1527, perchè l’anno fiorenti-« 110 incominciava il i5 di marzo) ci venne lo’nbasciatore viniziano « ch’era di casa Foscari, per confermare lo accordo insieme, per far « resistenza all’omperadore, che voleva passare in Italia contra alla « Chiesa. » La fine poi si può dai fatti allegati nella narrazione determinare tra il giugno e il luglio di quel medesimo anno (non trovando che vi si faccia menzione di avvenimenti posteriori alla confermazione della lega solennemente pattuita dal nuovo governo, che fu il 12 giugno); e concludere che la durata della legazione fu di circa sei mesi, compresi tra il gennajo ed il luglio di detto anno. Questa Relazione è importantissima per più capi : sia per la descrizione delle forze fisiche e morali dei Fiorentini, e delle divisioni intestine che tanto potentemente contribuirono alla caduta della repubblica, sia per quanto si espone delle istituzioni della medesima , sia per alcune particolarità storiche differenti da quanto leggiamo nei libri a stampa. Serve altresì di utile introduzione alla corrispondenza, che viene appresso, del Capello durante l’assedio.