pie netta, allegra e bella, di maniera che il poeta Dante potè chiamarla propriamente il bello ovile *. Della fortezza della loro regione i signoriFiorentini si ponno ancora non meno contentare per essere il territorio loro munitissimoe fortissimo di natura,da quelle parti specialmente onde possono aspettare maggiori eserciti e più polenti, e d onde corrono maggiori pericoli e più sospetti, che è da settentrione e da levante, ossia dalle bande di Lombardia e di Romagna ; perchè dovendo passare alcuno potente esercito in Toscana, è verosimile che venga dai regni di Francia o di Germania, ovvero che si faccia in Lombardia; e venendo da detti luoghi è forza che passi per li monti che la dividono dalla Lombardia o per quelli che la dividono dalla Romagna, che sono altissimi ed asprissimi con valli e passi angustissimi e difficilissimi almeno per miglia cinquanta: talché ad ogni esercito con artiglieria convien dimorare in quel transito almeno per giorni otto. Per la via di Lombardia sono quattro strade da passare in Toscana tutte difficilissime ed aspre. La prima è quella di Pontremoli, la quale getta nel piano di Lucca, e quella fece Carlo Vili re di Francia nel 1 494j quando andò alFacquisto del regno di Napoli; il quale se non avesse avuto favore nello andare e ritorno suo e dai Lucchesi, e dai Fiorentini e dai Pisani, che allora furono posti in libertà, sì di vettovaglie come di ogni altra cosa, .* • Se mai continga che il poema sacro Al quale han posto mano e cielo e terra. Sì che m’ha fatto per più anni macro , Vinca la crudeltà che fuor mi serra Del bello ovile, ov’io dormi’agnello Nimico a lupi che gli danno guerra; ec. Paradiso XXV.