78 nero a conclusione alcuna. Bene intesi però che l’universale opinione era , che se l’imperatore fosse stato in Italia si sariano concordati con lui, perchè avrebbero sperato dalla fede di quello, si come dubitavano di quella de’suoi ministri. Conchiudo che sono con tra rj agl’imperiali, ma che secondo i casi si furiano anche imperiali, se ciò fosse per fare il loro meglio; e per uscir di inano alli Medici si accosterebbero ad ogni loro nemico. Con li Francesi hannograndissimaconvenienza sempre, sì per il gran commercio che hanno con loro, specialmente in Lione, sì perchè essendo guelfi hanno sempre seguitata la parte francese; e loro stessi dicono che se fosse aperto il cuore a ciascun Fiorentino se gli trove-rebbe in mezzo un giglio d’oro, tanta è la connessione loro con li Francesi;sì che ogni fiata che gli otto signori priori ed il gonfaloniere entrano nel magistrato, giurano per solenne giuramento, quale ordinariamente gli è dato non penetrasse collo sguardo oltre la superficie delle cose, e non tenesse conto di quelle particolari circostanze, che sempre pesano più o meno nell’alida m'ento delle umane faccende. L’esercito cesareo aveva perduto nel giorno stesso dell’assalto il suo capo, il duca di Borbone, ferito mortalmente tli una archihugiata in una coscia. Per questo avvenimento, il disordine naturale e costante in quel campo di venturieri era cresciuto. Presa la città, incominciato il saccheggiamento, quella massa dì malandrini non aveva pii* forma alcuna d’esercito; per ciò stesso accresciuti gli effetti della peste, che desolava il campo e la città, quelle masnade erano ridotte a un pugno d’uomini , disperati se si vuole , ma pochi. Non pertanto il duca d’Urbino con venti mila uomini di buone truppe si teneva spettatore indifferente dì quella rovina, e i Fiorentini inclinavano, come vediamo a un’accordo. Parrebbe dissi inesplicabile, se dall’un lato non si scuoprissé in Francesco Maria il desiderio di vendicarsi di un papa Mediceo sopra un papa Mediceo, e dall’altro non apparisse evidente che i Fioientini vedevano il perseverai6 nella lega tornare a beneficio ancora del papa, e riprodursi per tal modo il pericolo d’avere un giorno nuovamente a temere della potenza di lui; effetto al quale avrebbero volentieri anteposto ogn’ altro lor danno, cornei Fusciiro, seguitando, avverte molto sensatamente.