3j6 è (li grandissimo servizio e beneficio di chi li sa ; perchè le cose che si vengono a sapere si possono sturbare ed impedire con danno evidentissimo. E però alla corte del duca non si può sapere nè intendere mai cosa alcuna, se non s’intende dal principe istesso, che non vi è persona che ardisca parlare delle cose di stato ; e la principal cura di questo principe è che le cose sue più secrete, ed i suoi più intimi concetti non si sappiano mai, perchè con questo non solamente si leva d’attorno tutte le difficoltà , ma trova facilità in tutte le sue più dure azioni. E per la verità questo sol modo di procedere l’ha conservato ed ingrandito ; perchè essendo nuovo principe, e principe di popoli liberi ed arditi, e non amici al nuovo giogo della servitù, è meraviglia grandissima come egli possa reggere e così facilmente e sicuramente governare; il chenon procede da altro, se non dai modi secreti che egli tiene; ed eziandio persino il muoversi suo da luogo a luogo è tenuto tanto secreto, che non si sa mai, se non nel sonar della tromba. Delle cose della precedenza non accaderà parlare più per averne io particolarmente scritto alla serenità vostra \ Ed in verità se io avessi potuto schifar questo scoglio F avrei non solamente volentieri fatto, ma con tal modo che si fosse soddisfatto eziandio con dignità della serenità vostra ; ma la cosa fu tanto subita, e nel fatto dell’entrata di Siena, che camminandosi non si potè provvedere a 1 Da quel che segue pare che il Fedeli , o per la sua qualità personale di oratore di second’ ordine ( per esser egli, come da principio abbiam detto, della classe de’segretar j ) o perchè a lui, oratore di Venezia, venisse anteposto l’oratore di qualche al Ira potenza Italiana, che fino allora aveva avuto posto dopo Venezia, pare, dico, che il Fedeli seguitando il duca Cosimo a Roma , venisse in Siena a toccare una dimostrazione per la quale la repubblica veneziana credendosi offesa nella persona del suo rappresentante, lo richiamò,