239 non posso esser senza timore, che non avendo dalla serenità voslra qualche ajuto, e volendo Cesare sicurarli della libertà , non sien per divenire ad ogni composizione. Pur io non manco di animarli ognora più e che si rendano ostinati alla difesa; ma non poco ha perturbato la mente d’ ognuno una patente del presidente di Romagna , mandata »’sudditi di questi signori, la copia della quale è con queste inclusa. Ed alla grazia ec. Di Firenze li 29 di Settembre 1529. caki.o capello LETTERA LV. SERENISSIMO PRINCIPE Da poi le ultime mie de’29 del passato duplicate per via di Ravenna , i nemici ogni giorno hanno corso due e tre miglia qua appresso con le genti da cavallo. Questi della città hanno fatto il simile verso il campo di quelli, ai quali tre fiate hanno preso da cavalli quaranta. Il principe a’ 3 di questo col marchese del Vasto, col duca di Amalfi , e con Ferrante Gonzaga , venne un miglio discosto di qua con archibusieri tre mila, e cavalli sei cento, si giudica per riconoscere il paese, 0 più presto per tentare se nella terra nasceva mozione alcuna , come sempre li ponlificj gli hanno affermato che saria ; nondimeno giorno e notte si è dato all’armi più fiate senza tumulto alcuno, con grande ordine e con somma prontezza sì delli soldati, come di questa gioventù. 1/ esercito è stato finora tra Filiine, e l’incisa r: ora l’antiguai’dia si ritrova a nove miglia di qua. 1 Vedi nel X del Vavelli la magnanima fine della Lucrezia Mazzanti, precipitatasi ili Arno per salvezza dell’ onor suo.