/ 343 mila scudi per caldara, che sono di queste sei sole novanta mila scudi l’anno netti d’ogni spesa. Io non dirò particolarmente la natura dei dazj ordinar) , ma basti che non entra nè esce cosa alcuna dalle città dello stato del signor duca, che tutte non paghin pur qualsivoglia minima cosa ; nè in ciò vi è rimedio, tanta è la esatta diligenza dei dazieri e deputati, che tutti sono per conto del principe , il quale non affitta nè appalta alcun dazio, o gabella, e però si fa la esazione con molta cautela e riscontri, e quelli che hanno i carichi stanno sempre con spavento nel rivedere de’conti, perchè il principe punisce gl’intacchi severissimamente; il quale con aver fatto impiccare un suo favoritissimo, e che però rubava con sicurtà, nominato messer Giuliano del Tovaglia, uomo già fatto ricchissimo, e al quale a tutte l’ore era l’adito aperto di potere entrare dal duca, ha dato un esempio perpetuo a tutti li suoi ministri. E mi ricordo che sua eccellenza un giorno mi disse, che in regolare il suo stato il tutto gli era stato facilissimo, ma che il provvedere di non essere rubato l’aveva trovato difficilissimo, e l’aveva ottenuto con gran fatica , parendogli però d’essere ora sicuro che li ministri s’abbino a guardare di torgli pur un quattrino ; li quali per la verità stanno sempre in un terrore grandissimo, talmente che non bisogna pensare di potere far contrabandi nello stato suo. Di gravezze straordinarie ne dirò qualch’ una notabile. Li contratti di dote pagano otto per cento , la metà per uno i contraenti ; li contratti di comprare e vendere possessioni e case pagano otto per cento ; li fitti di case, d’ogni dieci lire che si cava dal fitto, se ne paga una al principe ; li litiganti prima che diano principio alle liti pagano le sportule; si paga il dazio de’ bestiami che si conducono per le beccherie, e posta giù e pesata la carne alli