I
 io 8
do in effetto vedessero questa congiunzione fossero per porgere qualche aiuto a detta impresa. Io non ho mancato con tutte quelle ragioni che mi concede la misericordia di Dio in servizio della serenità vostra, nè mancherò di sollecitare questi signori, benché gli avvisi di quella mi sarebbero di grande comodità a conseguir quanto quella desidera.
     Di nuovo non si ha altro se non quanto si contiene nell’incluso capitolo d’una lettera del commissario Gi-rolami ‘avuta da questi signori, come la serenità vostra vedrà. Alla grazia della quale ec.
     Di Firenze all’ ultimo di aprile 1529.
                                      CARLO CArELLO
LETTERA V. serenissimo principe
     Da poi l’ultime mie dell’ultimo del passato, non ho mancato continuamente di essere con questi signori e di sollecitarli con ogni diligenza alla deliberazione di quanto è il desiderio della serenità vostra. Ma non si essendo queste feste ridotti in consultazione con la pratica, parendomi che la cosa andasse troppo alla lunga, lunedì mattina fui alla signoria, alla quale lungamente parlai e con ragioni efficaci, di sorte che non sapevano se non rispondermi che era verissimo quant’ io diceva e che l’animo loro era ottimo, ma che le forze non bastavano, sforzandosi di dichiararmi le spese che hanno avute ed hanno, e la strettezza presente di questa città, essendo quasi del tutto impedite le industrie nelle quali consiste l’ave1
    1 Raflaello Girolami, clic vedremo ultimo gonfaloniere della RcpuM1'1 ca, era allora commissario de’Fiorculini in Cortona.