286 e della milizia istessa dagli incomodi e disagi se ne andavano, ma tanta è la cura e la diligenza delle guardie che non ponno più da alcuna parte uscire; ed è gran meraviglia che essendo così sirena la città , e già ridotta a tale che la maggior parte è priva di vino , carne ed olio , ed essendo le malattie di sorta che dal i5 del mese passalo fino al i5 di questo vi erano morte cinque mila ottocento sessanta persone, crescendo ogni giorno gl’incomodi e la mortalità ; tu Ita via tanti mali e disagi sono sopportali così pazientemente da ognuno, che non solamente non nasce alcun rumore, ma eziandio nelli consigli e privatamente non appare nessuno che faccia menzione di composizione col pontefice , ma sempre più si dimostrano di animo costante o di conseguire il desiderio loro , o di patire ogni estremità- E sebbene hanno qualche speranza nelle cose di Francia, e molto maggiore nelli moti del Turco che per ciò questi eserciti si possano divertire da questa impresa, nondimeno sono desiderosissimi di uscire da sè, e di combattere, e di questo continuamente instano il signor Malatesta. E certamente quando abbiano ad uscire e fare eruzione,quanto più indugiano tanto più l’impresa si rende difficile; perchè quelli di fuori nell uno e nell’altro esercito sempre con maggior sollecitudine e senza alcuna interruzione attendono a lavorare ed a ridursi in forze, e si vede chiaramente l’intenzione loro essere di costingere questa città con l’assedio alla dedizione; e da alcuni giorni in qua rarissime fiate, eziandio provocati fino sotto li ripari dai soldati della città, escono alla scaramuccia, ma rispondono palesemente: « Noi non vogliamo combattere, « ina vogliamo che la fame vi vinca, ed avervi con la « cintura al collo. » Nè per ciò questi signori mancano