20 2 sono alligati gli esempi di due brevi pontilicj, 1 uno a’Senesi, l’altro a questi signori, ed alcuni sommarj di lettere da Siena all’ oratore di Ferrara , di persona di condizione e ben informata delle cose di Cesare. Ed alla grazia ec. Di Firenze alli 6 di Ottobre 1529. CARLO CAPELLO P. S. Tenute fino a questa sera de’ 7 , questi signori oggi hanno spedito in diligenza a Cesare Lotlieri Ghe-rardi, per far intendere a sua maestà, come io dissi nel- 1 ultime mie dei 29 alla serenità vostra , non essei’si da loro mancato di componersi col pontefice , quando sua santità avesse voluto usar condizioni oneste , e non turbare la libertà e quiete loro, pregandola che non voglia consentire alla rovina di questo stato , essendo prontissimi ad acconciar le cose loro con sua maestà , ed a venire a tutte le cose convenienti. Il che dicono aver fatto non perchè molto sperino , ma perchè si vedono abbandonati da ognuno. E veramente son venuti a questa deliberazione dappoi ricevute le lettere sopra dette del-F oratore loro presso la serenità vosti’a , nè mi ha valso in ciò affaticarmi di dissuaderli con moltissime ragioni ; perchè quanto si minuisce la credenza di quelli nella serenità vostra, tanto appresso loro si stima l’autorità mia, ed apertamente mi dicono , io sempre averli pasciuti di buone parole. Questa sera hanno pubblicati per ribelli, e confiscati li beni loro per non esser ritornati alla città nel termine di sei giorni, secondo li pubblici comandamenti, Alessandro Pazzi, Taddeo Guiducci, Baccio Valori, Palla Rucellai, Giovanni Corsini, Giovanni Tornabuoni, Matteo Cini, e Agostino del Nero.