3o4 Questi signori hanno deliberato, per dar principio a minuir le bocche inutili, che sabato prossimo tutte le meretrici escano di questa città; ed a quel che si vede, ognora più si rendono costanti a voler tollerare ogni estremità e di volere o liberarsi o insieme con tutta la città perire. Ed alla grazia ec. Di Firenze Tul timo di Giugno i53o. CARLO CAPELLO LETTERA LXXXVIII. SERENISSIMO PRINCIPE Da poi le lettere mie dell’ultimo del passato, non ho scritto innanzi ora alla serenità vostra per mancamento di mest o. A’4 del presente, questi signori fecero impiccare balcoim del palazzo del bargello Lorenzo Soderini, perchè significava continuamente a quelli di fuori lo stato della città e tutte le deliberarazioni di quella; uomo di grande estimazione, e che sotto questo governo aveva avuti quasi tutti gli onori. 1 Mentre che si faceva la giustizia si levò tre fiate nella piazza non piccolo tumulto, nel quale ( sebben non nacque da sediziosa cagione ma dal grido del popolo che voleva che il laccio fosse tagliato per averlo nelle mani ed ancor vivo stracciarlo) pur furono e de’soldati e de’cittadini alquanti malamente feriti, e alquanti dalla calca soffocati; nè però, benché al monte fòsse detto che in piazza si gridava palle palle, e la città essere in confusione, successe altro inconveniente, anzi non avendo alcuno mancato dal carico e dal loco suo debito, fu una confermazione degli animi, oltre il pubblico comandamento, che in ogni rumore che * Ma dice il Cam hi che per I* ambizione di diventar maggiore ^ entrò ri diavolo a sto ribaldo di tradire la patria.