32 denaro che hannoi signori Fiorentini, siccome nel conto delle entrate e spese loro si fa spesso menzione di monti di dote, ancorché tal materia sia alquanto difficile ad intendersi, e che io non tenga tutte le particolarità d’essa in memoria, nondimeno per quanto potrò ricordarmi, per non la ommettere in tutto, ne dirò qualche Dico dunque che uno dei monti principali in Firenze è quello delle doti, al quale ognuno può depositare per ciascuna sua figliuola ducati cento. Le figliuole predette in nome delle quali si pongono li danari, passati anni quindici, ed oltra li anni quindici fino al tempo che si maritano, sono fatte creditrici di ducati mille al loro maritarsi, ea tal epoca di tali denari gli ufficiali del molile danno loro il terzo in contanti, e del resto le fanno creditrici nei libri del monte, solo di tantomeno quanto è il dazio dei contratti, il quale va nel comune. Delli due terzi adunque di che restano in credito le dette figliuole hanno prima tre per cento ranno d’interesse, poi quattro, poi sette per cento in questo modo, che del credito di tutte quelle che riscuotono tre per cento, passato il primo anno, si portano ducali venti mila nel libro del quattro per cento, e così d’anno in anno finché sia portato tutto il detto credito; il quale così portato, si portano poi anche del credito di quattro per cento nel libro del sette per cento ogni anno ducati venti mila, secondo l’ordine soprascritto, sicché in fine le fanciulle restano creditrici a sette per cento. Ma se le dette morissero innanzi passati i quindici anni dopo lo sborso dei ducati cento, ovvero innanzi che si maritino,si restituisce al padre, ovvero alli suoi eredi, la metà sola di quello che si sborsò, cioè ducati cinquanta ; e se in termine d’un mese dopo la morte