a55 stretta che egli ha dato ai nemici, come la serenità vostra particolarmente per lo esempio stesso di esse lettere vedrà. Alla quale ec. Di Firenze li 14 di Decembre 1529. CARLO CAPELLO LETTERA. LXX. SERENISSIMO PRINCIPE Ilo ritardato sino ad ora a scrivere alla serenità vostra per mancanza di messi, la difficoltà delli quali si fà sempre maggiore, perchè i nemici infestano ormai da ogni parte tutto questo territorio; pure non mancherò di ogni diligenza acciò quella non stia in lunga aspet-tàzione delli successi di quà. Da poi le ultime mie de’ 14 triplicate, a’ 22, da alcuni venuti dal campo inimico, si è inteso esser morto Girolamo Morone ',e l’istesso giorno essendo alli ripari di San Miniato li commissari di questa città e li capitani preparati per porvi un pezzo di artiglieria, da un colpo di cannone tirato da Giramonte, furono morti il signor Mario Orsini ed il signor Giorgio Santa Croce *. Questi signori gli hanno fatto fare l’essequie onorevolissi-mamente, ed il colonnello e carico che aveva il signor Mario 1’ hanno aggiunto al signor Stefano Colonna. Questi medesimi giorni l’abate di Farfa presso il Borgo San Sepolcro è stato rotto dalle genti del Vitelli, < E nota la proposizione da costui fatta al marchese di Pescara per la liberazione d’ Italia proposizione alla quale rauovevalo non già l’amore della terra natale , ma l'ambizione di farsi maggiore, che in lui fu pari all’ingegno. Fece ammenda del suo disegno appresso Cesare col profferirsi ed affaticarsi nei servigi di lui. Ed ora era nel campo sotto Firenze, operando con ogni industria alla caduta di quella. 1 Di casa Orsini; nipote di Renzo da Ceri.