317 li quali Ira mesi sei sieno rimborsati da cento cittadini, e li cento poi da altri trecento, e questi ultimi siano fatti creditori sopra le prime angarie; e così li cinque, come li cento e li trecento, saranno nominati dalla signoria come al pontefice, cioè al signor Malatesta, parerà: e già hanno fatto provvisione di ducati quaranta mila, dimani sperando di mandar a torre delle vettovaglie; e tratterran-nosi molti altri capitoli pertinenti al signor Malatesta Io in tanta difficoltà e confusione, essendomi d’ora in ora noto quanto da ciascun lato si ordinava, ho usato ogni destrezza, e con 1’ una e con l’altra parte ho fatto tutti gli uffizj che per conservazione della città si convenivano a mitigare gli animi concitati, ed a porre tra loro concordia. Nè però si può fidarsi della salute della città fino a che l’esercito non sia partito, tanto^il desiderio del sacco; e questa notte da tre bande sono venuti alle mani, ed hanno tentato di entrarvi; ma il capitano non manca d’ogni diligenza a. Per lettere de’miei del dì 4> ho inteso quanto sopra ogni merito mio onoratamente la serenità vostra mi ha creato suo savio di terra ferma ; onde sebbene non è virtù in me che possa produrre operazioni tante nè t ili ehe rispondano alla grazia sua e al desiderio mio, pure io le confermo che ogni accrescimento di dignità nella persona mia sarà sempre a beneficio ed onore di quella, e che sempre con tutte le forze mie darò opera che almeno ciascuno intenda che io conosco e confesso che olire gl’ infiniti debiti «he ogni buon cittadino ha • Questi pure si leggono nel Varchi. ^ Clemente VII non voleva, e s’intende, regnare sopra un cadavere. Malatesta gli doveva rispondere della integrila di Firenze: 1’ osservanza delle promesse del poutefice verso di lui era a questo sol palio.