\ *99 tutti li reverendissimi assenti che ritornassero a Roma. Di Francia continuamente si sta in aspettazione di aver lettere. Questi signori non cessano di domandarmi se ho risposta e cosa alcuna dalla serenità vostra; alla grazia della quale ec. Di Firenze alli 16 d’Agosto 1529. CARLO CAPELLO LETTERA XLI. SERENISSIMO PRINCIPE A eli iO scrissi 1’ ultime mie alla serenità vostra perla via di Ferrara. Questa mattina avendo questi signori lettere dei 5 di Francia dall’oratore loro Carducci, non solamente mi hanno compiaciuto di mostrarmela, ma eziandio di darmi l’esempio di essa a questa incluso; che sebbene mi rendo certissimo che del tutto la serenità vostra avrà avuto notizia dal clarissimo Giustiniani, pure a maggior cautela mi è parso d’inviarla a quella in diligenza '. Le signorie loro turbate da nuova tanto ingrata, e così fuor d’ogni ragione, mi hanno sommamente instato, quasi colle lagrime, che per nome loro nato a restituire in Firenze il dominio mediceo. Pare , come avremo luogo di notare più innanzi, ch’egli nutrisse su questa città disegni non mollo concordanti col fine della commissione sua; e non è mancato chi abbia creduto di vedere nei colpi che lo trafissero, il 3 di Agosto del i53oj a Gavi-nana la mano dei sicari di Clemente VII. Cosa certa è che egli, confessandosi pure obbligato ai comandamenti di Cesare, protestava contro la mente del pontefice in quell’assedio; ed è fatale che la madre sua, come attesta il Busini per confessione di Baccio Marucelli, gli scrivesse di levarsi da quella impresa perchè era ingiusta, e vi capiterebbe male* t Conteneva il fatale annunzio della definitiva conclusione dell’accordo , con V empia ed inumana determinazione di quella maestà e suoi agenti del sacrificio dei collegati ; talché questo fatto sarà una perpetua memoria a tutta Italia di quanto sia da prestar fede alle collegazioni, promesse, e giuramenti di quella corona• (Ivi)