25 G ed ha perduto più di fanti trecento. Esso e la maggior parte della cavalleria si sono salvati nel detto luogo del Borgo. Oggi sono entrate in Prato bandiere tredici delli lanzi che vengono di Lombardia; il qual loco e Pistoja questi signori avevano abbandonato già due giorni,e ridotte qua le genti, vettovaglie, e munizioni, clic erano in quelli, con deliberazione di difender solamente questa città, Empoli, Pisa e Livorno. Nè però si perdono d’animo, anzi sebbene si vedano da ogni banda circondati da nemici, ed abbiano ogni giorno nuovi avvisi l’accordo del duca di Milano con Cesare e con il pontefice essere seguito, e quello della celsitudine vostra essere come concluso, onde temono grandemente di essere abbandonati da quella, non cessano di nuove e gagliarde provvisioni, sì in accrescere le genti da piede e da cavallo, e munir dii ogni banda, e fortificar sempre più la città, come di ritrovar denari; ed a tal fine hanno deliberato di vendere il terzo di tutti li beni ecclesiastici, ed hanno eletto li commissarj sopra ciò che li abbiano a vendere per quel prezzo che troveranno, purché si vendano, e giudicasi die trarranno di ciò da ducati dugento mila. Hanno poi eletti per elezione e ballottazione del gran consiglio, ottanta cittadini i quali in termine di quindici giorni abbiano ad imprestar mille ducati per ciascuno, e quaranta ducati cinquecento per uno. Hanno eziandio deliberato, e già principiato a far lotti per ducati trenta mila, nelh quali pongono le gioje della mitra di papa Leone che era nella Nunziata. Nè dubitano del denaro, tanto è il desiderio, e la speranza di ognuno di conservare la libertà. Hanno ritenuto il signor Otto da Montauto, il quale era alla custodia di Prato per sospetto d’intendersi co’nemici, e giudicasi che lo faranno morire.