207 mandati, e da altre vie. Quanto avrò, subito in diligenza significherò alla serenità vostra. Alla quale ec. Di Firenze all’ultimo d’Agosto 1529. CARLO CAPELLO. P. S. Tenute fino a questa mattina, primo di settembre. Ci sono lettere del 3o da Genova delli oratori di questi signori, che Cesare s’era partilo quel giorno per Piacenza , ed essi oratori andavano con sua maestà, e che aspettavano il mandato. Non voglio tacere alla sublimità vostra essermi stato fatto intendere che Cesare in l’ultimo ragionamento con detti oratori, ha usato pessime parole verso la serenità vostra , nè mi sono state espresse le particolarità. Io non mancherò con ogni diligenza d’intendere il tutto, e massimamente il procedere di questi signori, ai quali continuamente non resto di dimostrare che dalla composizione con Cesare, non può se non nascer la jattura della libertà loro. Di quanto succederà , ne darò avviso alla serenità vostra. LETTERA XLV. SERENISSIMO PRINCIPE Spacciando in quest’ora 1’ ambasciator di Ferrara al duca suo, ho voluto dire alla serenità vostra quanto vi è da poi le ultime mie del 28 del passato per via di Ravenna, e del primo di questo per Ferrara. Per lettere del commissario Bartolini del primo, quelli di Spello 1 si erano resi, salvi gli averi e le persone. Il signor Malate-sta in Perugia dimostra esser di buon animo ed al tutto 1 Terra del Malatesta.