274 do di qua da Peretola , discosto dalla città un miglio o poco più, con ventidue pezzi d’artiglieria, e continua-mente si queste genti come quelle che prima vi erano, e quelle dalla parte del monte hanno fatto tutte quelle provvisioni che appartengono a voler far batterie, minacciando di voler dare la battaglia da tre parti; la qual cosa ha dato cagione a questi di dentro di usar maggiore diligenza, e di accelerare li ripari per ogni parte di modo che tutto il piano della città fra breve tempo sarà posto in grandissima fortezza, quando bene le muraglie, che sono fortissime, fossero gettate a terra. Oltre di ciò avendo nel maggior consiglio parlato il gonfaloniere ed esortato ognuno a volere virilmente difendere la città, e per tal cagione mostrarsi prontissimi ad aiutarla col denaro, fu deliberato con universal consenso di non avere alcun rispetto di ritrarre il denaro da quelli che hanno debito delle angarie poste, e valersi sì dei beni loro che di quelli de’fuorusciti; e per avere maggior numero di gente ed assicurarsi maggiormente per ogni via, quando fosse data la battaglia, hanno deliberato di armar gli artefici sotto F obbedienza clelli sedici gonfalonieri e di ritenere tutti quelli che sono sospetti; ed oggi quarto giorno, hanno ritenuto li sedici infrascritti: Antonio Gualterotti, Giovanni Vettori, Jacopo Corbinelli, Girolamo Acciajoli, Girolamo degli Albizj, Andrea Carnesecchi, Andrea Adimari, Alessandro Barbadori, Mattea Niccolini, Lorenzo Morelli, Gioan- fuse intorno questa materia? Crediamolo per 1* onor suo : e certo egli amo i Fiorentini> e molti profughi ebbero a lodarsi di lui. Il nuovo esercito di cui si parla, erano i Tedeschi del conte di Lodrone, dei quali l’imperatore per 1 accordo de’Veneziani potè disporre, e mandare di Lombardia ad accrescere l’esercito sotto Firenze.