3?5 e l’altro stato del re Filippo suo signore fossero uniti, che se fossero divisi : con le quali parole volle inferire assai più di quello che mostrava di dire ; i quali ragionamenti disseminati furono cagione che il duca sentendoli si ammalò d’una febbre doppia terzana, per non essere uso di sentire simili punture. Ora non volendo sopra di ciò essere più lungo, mi resta da dire brevemente che mi duole e mi pesa sopra modo di vedere che tutto quello che si scrive e che si dice sopra le più importanti materie, si sappia così facilmente, e pervenga all’orecchio di chi non dovria, con pericolo delle cose pubbliche, e con poca dignità di questa serenissima repubblica, la conservazione e grandezza della quale nel solo profondo silenzio de’ suoi importanti secreti consiste. E questo dico, perchè so che il Pero 1 ha scritto in ltoma al duca di Firenze suo padrone così minutamente tutte le cose d’importanza, e così riferta la continenza di tutte le lettere mie, ch’io ne restava non solamente maravigliato, ma confuso ; ed essendo questa una delle più importanti materie che faccia per la salute degli stati, li quali non solamente non si possono reggere nè governare senza la secretezza , ma con la sola propalazione si cammina alla rovina, però non ho voluto mancare di dirlo, acciò se gli abbia sopra la debita considerazione. E il duca di Firenze in questo è un esempio raro de’nostri tempi; e m’ha detto più volte che la secretezza partorisce nelle azioni ogni felice successo, e che nel solo tacere sta fondata la considerazione degli stati, e che il sapere i secreti degli altri principi, così come torna a coloro di malefizio, così del dominio; ossia intendeva dire il conte di Tendilla,che l'Italia non avera maggior soddisfazione che di esser tutta sottoposta ad un solo principe. 1 Un agente secreto del duca Cosimo a Venezia.