288 che le predelle genti col commissario d’Empoli ', a’26, iter la rocca entrarono nella città di Volterra , e che avevano tagliato a pezzi quattrocento Spagnuoli, e tutti li Fiorentini che vi avevano trovato. Di quanto con più verità si avrà ne darò avviso alla serenità vostra. Jeri questi signori avendo presentito che il principe voleva mutare alloggiamento, spinto dalla immondizia del luogo dove si trova , mandarono cinquecento guastatori con due mila fanti ad abbruciare e minare il monastero di San Salvi, e quei palazzi d’intorno fuori della porta alla Croce, nel quale loco nel i3i2 si pose ad assedio Enrico imperatore. Ed essendosi quelli di fuori posti in armi, non vollero passar l’Arno ; il che facendo lilialmente si commetteva il fatto d’armi, del quale, massimamente in quel luogo , la città n’ era desiderosissima. Ed alla grazia della serenità vostra ec. Di Firenze alli 26 d’Aprile i53o. CARLO CAPELLO P. S. Tenute fino ad oggi 29. È giunto un fante che a’aG parti da San Gimignano, e conferma la ricuperazione di Volterra, e quanto di sopra è detto. ]Nè avendo avuto il messo opportunità di partirsi fino a oggi 3o, questi signori hanno avuto questa notte lettere da Empoli nelle quali vien confermato, da persone fuggite di Volterra , quanto di sopra ho detto, e di più che vi hanno ritrovato i pezzi d’artiglieria grossa i quali il giorno innanzi erano stati condotti da Genova per bat- 1 Feruccio , nuovo Marcello , come dice il Busini, con modo commovente per quelli i quali ricordino il MarceLlus eris di Virgilio. Con modo più popolare , il Cambi dice di lui che gli fu commessa l’impresa di Volterra , perchè s’era in queste guerre portalo sempre coni un Cesari.