v — 31 — sudditi l'uso della pirateria, «d anzi la regina Tenta osò sfidare apertamente i Romani facendo ammazzare i loro ambnseialori da lei venuti fjer richiamarla all'ordine ; ma essa dovette |»>i indire (nel JJD a. C.) per sottrarsi ad una s|x - * dizione punitiva ordi-nata da Roma. Trascorso un altro sessantennio la Repubblica romana decise di farla finita con le prepotenze del re Genzio che — a della di Polibio — « per il vizio dell* ubbriaci» e z z a commetteva molti delitti e trattava assai crudelmente i proprii sudditi ». Sai. pala da Brindisi su ¿00 navi la spedizio* ne del pretore Ani-cio, con 30000 fanti e 3000 cavalieri, sbarcò ad Apollonia e giunse in pochi giorni a Scodra (Scùtari), d<»-ve Cienzio si era rifugiato, tanto che « Roma apprese- la fine vittoriosa di questa guerra prima di averne conosciuti» l'inizio », come narra Tito Livio. E questo avveniva • nel 168 a. C., mentre Roma era contemporaneamente impegnata in'Italia contro Annibale, in Spagna conin» Asdrubale, in Macedonia contro Filippo, ed in Sardegna contro i Sardi. *V , Oui cedo la parola a (>jika Bobirli che sobriamente \ • riassume il lungo periodo della pax romana dall'occu-j, pozione dell'opposta sponda adriatica fino allo smem- l/Agrig&a C«(IÌMA «caivi 4cS* t-ttl*%A*g*cs ¿uIumm»