2 I 2 del clarissimo Giustiniani, le quali, sebben sono vecchie, per esservi 1’ esempio del protesto 1 ho voluto subito inviare a quella , la quale vedrà per l’incluso sommario di lettere de’commissari loro, de’6 da Perugia ede’^da Arezzo, li andamenti de’nemici in quelle parti. Questa mattina ho ritrovato questi signori di miglior animo che già alcuni giorni, e non tanto confidarsi della composizione con Cesare, quanto della gagliarda difensione; e ciò è nato dalla buona opinione la quale in queste ultime lettere dimostra il signor Malatesta cl’a-vere di conservarsi e di non fidarsi in alcun modo del pontefice. Al quale2 questi signori mi hanno confermato che non sono per mancare d’ ogni soccorso, e che avranno tra due giorni in Arezzo da cinque in sei mila fanti, oltre il presidio di Cortona , ed oltre fanti cinque mila che hanno tra Prato, Pistoja, Empoli e Poggio Imperiale , delli quali se ne serviranno come il bisogno richiederà: e sei nemici volgeranno a questa città, sempre gli avranno prestissimo in essa. Mi hanno instato sommamente che cosi com’io non ho cessato continuamente di dimostrare loro che non si ponno fidar di Cesare in alcun modo , e che sua maestà non mancheria delle promesse al pontefice ( il che esser la verità ormai pare loro di conoscere certamente), così io voglia operare con la sublimità vostra efficacissimamente, per esser loro signorie dispostissime a difendersi e a mantener Perugia, ed ostare che i nemici non procedano innanzi (che è non piccol benefizio della serenità vostra, perchè così facendo * Intende del protesto del re di Francia per le cose di Puglia , come dalla lettera 4^.a » Ossia ai Malatesta.