373 lui (li quanta importanza fosse la secretezza, s’è dimostrato poi in tutti li maneggi secretissimo, tal che i cardinali dicevano che il duca di Firenze aveva così mutata la natura del papa, che più non intendevano nè erano fatti partecipi di cosa alcuna da sua santità. Del rimanente, sebbene al signor duca sieno questa fiata tornati a vuoto i disegni lungamente meditati, s’è però concitato contro una grandissima invidiale ha dato grandissimo campo di ragionare alli suoi emuli e detrattori e nemici, e a suoi amici ancora , ed ha indotto tutti li principi, ed il re Filippo principalmente, a tenere aperti gli occhi sopra di lui, essendosi scoperto d’un animo così grande. Dall’altro canto non ha fatto il duca poco acquisto nel viaggio di Roma , perchè ha riconosciuto tutti li confini dello stato della Chiesa ; che importa assai il sapere il sito de’luoghi da’quali si possa ricever danno, perchè più facilmente e più sicuramente si provvede nelli urgenti bisogni. Ha visto e compreso con la presenza sua l’autorità e la forza d’un pontificato, e di che importanza sia la sede- apostolica, e ha scoperto gli umori della corte Romana e le passioni de’cardinali, e molti se n’ha riconciliati e fatti amici, e con molti s’è ridotto in stretta obbligazione, e n’ha guadagnati alcuni usando con tutti la forza della sua autorità , per potersene servire in un’ altra elezione di pontefice. Poi ha dimostrato a’suoi sudditi che sicuramente può star lontano e fuori de’ suoi stati, e che così assente come presente ha la man forte e potente a proibire ogni disturbo ed a tener lontane le mutazioni, il che gli dev’esser gratissimo quanto gli dev’essere stato di dolore la irresoluta partita di Roma; che aspirando alla corona % alle cose di Perugia, di Faenza 1 Cioè la corona di Toscana, con aggiunta di alcuni dei paesi qui nominati.