♦ 50 do crescere il tumulto e pericolo ogni giorno maggiore, cosi richiesti da alcuni cittadini e consigliali da Filippo Strozzi dettero libertà a taluni cittadini di radunarsi in palazzo e provvedere alle cose della città, come loro pareva il meglio; e cosi fecero, e tolsero anche dei nemici dei Medici per soddisfare ad ognuno ed unire la città se potevano. Da questo consiglio furono mandati oratori al reverendissimo Cortona e magnifico Ippolito per ratificare quanto avevano detto, cioè che erano contenti che deliberassero quanto era espediente alla città. Il che essendo ratificato e confermalo dalli predetti , si trattò di comporsi con loro Medici, che si contentassero di lasciar lo slato di* Firenze al popolo di quella città; ed essendo andati messi innanzi e indietro, ed instando fra loro massime Filippo Strozzi, finalmente si concluse l’accordo con questi capitoli principali; che i Medici rininiziassero lo stalo e governo di Firenze al popolo di essa citlà, come era detto; che rinunziassero le fortezze di Pisa e di Livorno; che li signori Fiorentini non dimandassero loro conto alcuno di denari nè d’amministrazioni; che potessero essere cittadini privali come gli altri; che fossero confermati molti loro privilegi; e °^ie potessero stare nella città di Firenze. Ma il giorno seguente, essendo la cilLà in molo e tumulto grande, furono consigliati il reverendissimo Cortona e il magnifico Ippolito a parlirsi di Firenze, e cosi fecero: e prima andarono al luogo loro di Poggio a Ca-iano , e di lì a Lucca. Li cittadini in questo mezzo avendo lo slato nelle mani cominciarono a trattare della forma del nuovo governo; e li primi che intervennero alla mutazione dello stato furono gli amici dei Medici , e quelli clic