LETTERA YXXl. SERENISSIMO PRINCIPE Le ultime mie furono eli oggi è il terzo dì per F ordinario. Quella sera questi signori nella pratica e nel consiglio degli Ottanta consultarono lungamente come si avevano a governare in questa venuta di Cesare e in questi moti pontili cj. Messer Niccolò Capponi, che fu gonfaloniere, persuase che si dovesse trattar col pontefice e con Cesare e vedei’e di componer le cose. Gli rispose il signor Tommaso Soderini, e parlò due ore molto bene e con soddisfazione della maggior parte, persuadendoli che non dovessero attendere in modo alcuno nè pensare ad accordo con Cesare nè col pontefice, ma continuare nella lega ed armarsi, e porre la conservazione loro nella gagliarda difesa, rendendosi certi che non sarebbero abbandonati dai confederati. E così deliberarono di fare. Jeri ritornò qua Francesco d’Osimo 1 con lettere di credenza del signor Malatesta a questi signori, e alli oratori francese e ferrarese ed a me. Mi ha detto che alli i5 arrivò inPerugia un commissario del pontefice 1, il quale fece intendere al signor Malatesta F appuntamento di sua santità con Cesare con condizione di riaver questo stato, la impresa del quale sua beatitudine si crede facilissima col mezzo di Siena, esortando sua signoria acconciar le cose sue con la sedia apostolica e non perder questa occasione, perchè poi lo vorrà fare quando non potrà, nè gli sarà avuto alcun rispetto; che il signor Malatesta intertiene il detto commissario con buone parole, e clic 1 Quel Francesco Gentili di cui è discorso nella lettera 28.a 3 Achille della Volta.