2 i 4 aver ritrovato in casa di alcuni di loro bandiere imperiali fatte di nuovo. Questo avviso hanno questi signori dal commissario loro in Perugia per lettere d’jeri , e mi hanno eletto che esso signor Malatesta verrà con tutte le sue genti in questo stato, e che credono servirà questi sianoli in modo che , se la sublimità vostra farà che le O ' genti sue che sono nello stalo d'Urbino si spingano verso li confini, come sopra le ho detto, non avranno a temere di nemici; tanto più che per lellere del commissario d’Arezzo, pure d’jeri, T abate di Farfa con seicento fanti e duecento cavalli vi era giunto non molto discosto, e doveva unirsi con le altre genti di questi signori. Hanno lettere eziandio dagli oratori loro a Cesare da Sestri dei 9, nelle quali però non si contiene altro, per quanto io ho potuLo intendere con verità, se non che avevano ricevuto il nuovo mandato , e che saranno per tutto oggi a Piacenza ove parleranno con sua maestà. DelTarmala non ci è altro. Io sio in continua aspettazione di alcuni miei, li quali subito denno ritornare che sieno certi del passar di quella; nè io sarò tardo a significare alla serenità vostra quanto si saprà. LETTERA XLIX. SERENISSIMO PRINCIPE Oggi terza sera, scrissi alla serenità vostra per l’ordinario sotto le lettere dell’ ambasciator di Ferrara, il quale mi ha affermato che le lettere sue a Bologna non sono aperte; tuttavia le ho volute replicare con queste. Da poi questi signori sono stati in lunga consultazione di mandar ambasciatori al pontefice, ma si sono risoluti di aspettare la risposta di Cesare alli oratori loro. Io non cesso di dissuaderli da ogni accordo e confermarli