412 Savoia poi, sotto il qual nome abbiamo detto comprendersi tutti gli stati che 1’eccellenza del signor duca possiede di là dalle Alpi, ha quel confine da levante ch’io ho posto da ponente al Piemonte, ossia le Alpi; da mezzodì, il Delfìnato; da ponente ha in parte il Lio-nese e la Bressa; e da tramontana per la maggior parte sono Svizzeri, quelli cioè che usurpano lo stato di sua eccellenza, e nel resto ha per confine la Borgogna. La serenità vostra e le signorie vostre eccellentissime vengono cosi ad avere con questi confini come un contorno di esso stato e paese, il quale come è posto per il sito suo quasi per baluardo all’Italia contro ai popoli stranieri e barbari, cosi avria bisogno di essere altrettanto serrato e forte quanto è debole ed aperto. Imperocché da levante, che è verso lo stato di Milano, egli non ha fortezza alcuna se non quella cittadella che ha fatto cominciar sua eccellenza fuori di Vercelli, la quale veda Dio quando sarà finita, essendo opinione ch’ella debba costar più di cento mila scudi; per il finir della quale tutto si cava dalla borsa di sua eccellenza senza aiuto da Francesi e Spagnuoli. « Se non che (osserva il Muratori) que’gran politici « d’ allora avendo per uso di lasciar nelle concordie sempre qualche coda e « seme di discordia, volle il re di Francia ritenere per tre anni avvenire « (cioè fino all’aprile i562) il possesso di Torino, Chieri, Pinerolo, Chi-« vasso, e Villanova d’Asti, affinchè si ventilassero in quel mentre i di-« ritti pretesi dal re Enrico II per Luisa di Savoia avola sua: il che era un « accordare colle parole^ e negare coi fatti la restituzione intera di quegli te stati. E forse confidavano i Francesi di trovare ragioni o pretesti per non « restituire neppur dopo quel tempo le piazze suddette ». A fronte di questa condizione, la Spagna si considerò in obbligo ed in diritto di mantenere pur essa per altrettanto tempo un piede in quello stato; e fu consentita alla medesima l’occupazione delle fortezze d’ Asti e di Vercelli. Ma desiderando il duca di fissare la sua residenza in quest1" ultima città ^ finché non ritornasse al tutto padrone eli Torino, Filippo li si contentò che in luogo di Vercelli gli fosse rilasciata la fortezza di Santhià.