247 per questa impresa. Questi signori però non si perdono di animo, anzi sempre più si apparecchiano con maggiori forze alla difensione ; nè dubitano mentre dalla celsitudine vostra non sieno abbandonati, e non cessano d’instarmi che di ciò a quella ne scriva. Con queste sono alligati gli esernpj di un capitolo di una lettera del capitano di Pisa a questi signori del 4 e di altre di un amico mio del io e del 12, pur date in Pisa, che parlano dell’ armata di Cesare e di quella di Francia e de’corsa ri , come la serenità vostra vedrà. Ed alla grazia oc. Di Firenze alli 14 di Novembre 1529. CARLO CAPELLO LETTERA. LXV. SERENISSIMO PRINCIPE Partendosi or ora un messo per Ferrara espedito da questi signori in diligenza per ottenere dal duca che le genti sue le qnali sono qua % e compiscono la condotta loro alla fine di questo mese, restino in questi loro bisogni al servizio loro, ho voluto con queste replicare alla serenità vostra le ultime mie de’ 14, alle quali non so altro aggiungere di novo, se non che questi signori sempre con maggior animo, e con maggior prontezza attendono alla fortificazione e provvisione per la conservazione di questa città ; e tanto ora sono più vigilanti e diligenti quanto sono fuori d’ogni speranza di composizione; e pur questa sera sono arrivati due delli ambasciatori loro che ritornano dal pontefice, riportando , per quanto ho potuto intendere, il pontefice e Cesare * Erano comandate da Ercole Rangoni , il quale si distinse nel fallo d’armi tra San Romano e le Capanne di cui parla la lettera 62.