17 o care il Lutto alla serenità vostra, acciocché quella non differisca di porger loro quqi soccorsi che sempre hanno sperati da lei, e che si convengono in tanto loro bisogno alla mutua benevolenza e comune utilità, replicandomi più volte: « Noi non veggiamo Fora di avere qual-« che buona risposta dalF illustrissima signoria, con gli « effetti prestissimi come ricerca il presente pericolo » affermandomi che sono per fare ogni cosa e sostenere ogni disagio per difendersi gagliardamente , e che non dubitano che la grazia del Signor Iddio abbia ad essere così favorevole alla serenità vostra ed a loro, che gli inimici ne resteranno con vergogna. Jeri fu a visitarmi messer Andrea da Pescia, fìsico del pontefice e molto intimo di sua santità. Si parte di Roma dove è stato cinque mesi alla cura di sua beatitudine, e se ne va a casa: ha ragionato meco lungamente dicendomi che si attendeva con diligenza all’ impresa di questo stato, sebbene si diceva per Perugia, e che la santità sua era del tutto risanata, e che la impresa la stimava facile perchè pensava di avere i Senesi alle voglie sue e ritrovare questi signori sprovvisti ed in confusione; e mi ha detto che il pontefice è pessimamente animato in verso tutti li confederati, dalli quali si tiene grandemente ingiuriato, e che perciò, sebbene conosce non potersi fidare di Cesare, è per fare ogni cosa per sua maestà. Io ho fatto quell’ufficio con lui che mi è parso conveniente a quanto si richiede in un vicario di Cristo e padre universale della repubblica cristiana , diffondendomi in ciò amplissimamente e dimostrandogli la reverenza che sempre la serenità vostra ha avuta alla sede apostolica e particolarmente per la liberazione di quella e la conservazione della libertà d’Italia, per la quale