39G nemerenza de servigi prestati a quella corona ju messo facilmente in possesso della città di Savana posseduta in altri tempi da’ suoi maggiori , e da lui con grande ardore desiderata. Pero a tenore degli articoli a ciò relativi del trattalo di Castel Cambrese avrebbe egli poi .dovuto restituire quel luogo come una appartenenza dello stato di Siena: ma egli vi si nego sostenendo essere Sovana antica proprietà del suo dominio. Invano furono reclamati detti articoli alle corti di Francia e di Spagna, poiché egli pertinace a qualunque insinuazione persisteva sul giusto diritto di conservare quello che suo reputava. Disprezzatore delle leggi divine ed umane opprimeva i popoli con le violenze, e li offendeva col mal esempio della sue scelleratezze-Datosi in braccio a concubine giudee, in ossequio di esse calpestava la religione, e allontanava dal suo stato quelli che lo ammonivano- Insidiando l’onore della nuora, il suo figliuolo Alessandro, non potendo soggiacere all’ oltraggio, determino di ammazzarlo, e ricorse al duca di Firenze per consiglio ed aiuto. Non approvo già il duca così disperata risoluzione; bensì assunse sopra di se l’incarico di vendicarlo. Tese perciò degli agguati al conte per averlo prigioniero o ammazzarlo, e spedì pure a Pitigliano delle persone di sua confidenza per questo effetto ; ma o il timore di chi doveva eseguire o le cautele del conte avendo reso vano il tentativo di ucciderlo, si adotto il disegno che il conte Alessandro occupasse con stratagemma la rocca di Pitigliano, e il duca lo sostenesse con truppe, che si avvicinarono ai confini per questa causa. Ma il conte Niccolo avendo scoperto la trama, arresto il figlio e pose Cosimo in necessità di muovergli contro le armi, per non lasciare Alessandro in preda alla vendetta del padre. Tale era lo stato delle cose ,