2^0 leLtere particolari di Roma, de’5, avute pure da questi signori; li quali hanno eziandio da lettere de’ 22 da Norimberga di mercatanti loro, come il Gran Turco aveva dato diciotto assalti a Vienna, e vi era morto da una parte e dall’ altra gran numero di gente, e che si giudicava che fino da quel giorno Vienna fosse perduta, 0 non potesse molto tardare a pervenir nelle mani del predetto Signor Turco. Il quale avviso, sebbene io mi penso che la serenità vostra l’abbia da altra parte, non ho voluto restare di darlo a quella, perchè questi fanno molta estimazione di chi lo scrive e gli prestano gran fede. Ed alla grazia ec. Di Firenze alli 12 di Novembre 1529. CARLO CAPELLO LETTERA. LXIV. SERENISSIMO PRINCIPE Da poi le ultime mie de’ 10 e 12 per via di Ravenna, le quali sono replicate con queste, i nemici stanno continuamente in timore e grandissime guardie, e questi della terra gli hanno più fiate fatti dare all’armi, nè li lasciano riposare; perchè avendo ormai la terra benissimo fortificata, non pensano nè attendono ad altro se nou come li possano offendere. * Questi signori hanno per lettere de’ 12 da Bologna, che gli oratori loro, come la serenità vostra lo avrà inteso dal clarissimo Contarmi, avevano avuto licenza dal pontefice e da Cesare , e fra tre giorni si dovevano porre in cammino, e che Cesare mandava il Leva 1 ed ilBel-giojoso * con otto mila fanti in soccorso di questo esercito 1 Don Antonio di Leyva governatore di Milano. Vedi Voi. i.° p. i3(), noia. A 1 Conte Lodovico da Cremona, vice governatore di Milano, il quale però indi a pochissimo si mori.