8i chi ella saria, rispose: « credo bene eh ella sarà del du-« ca (li Milano ', perchè s’io credessi che dovesse essere « de’Veneziani vorrei piuttosto che non si ottenesse ». li quest’animo lo mostro verso di noi, nonostante che i Fiorentini, insieme con papa Clemente, fossero in lega con noi contro 1 imperatore che allora teneva Ciemona, e pare che detto messer Matteo sia tutto pallesco e del. pontefice. Etl un Francesco Vettori, che è uno dei più savi, e principali cittadini di Firenze % al tempo che si parlava che il papa era per far l’accordo con gl’imperiali (che fu essendo io a Firenze) ebbe a dire che il papa aveva gran ragione, perchè noi non volevamo vedere il fine della guerra, e che spendevamo poco, per-chè le genti d’arme le teneramo anche in tempo di pace; e che dove anche venticinque in trenta mila ducati che spendevamo al mese in sette o otto mila fanti non fosse cosa di poco interesse, tuttavia volevamo che la guerra perseverasse, sapendo molto bene che nè i Fran- 1 Come fu. a Fu uomo di sottile ingegno, quale egli adoperò tutto in favore di un governo di ottimati, ch’egli, lo storico Guicciardini ed altri notabili del suo tempo crederono potere instituire in Firenze. Se nei moti del 27 parve favorire la parte popolare fu solo a fine di diriger le cose al proprio intendimento. Mostrò aperto l’animo suo riparandosi, al tempo dell’assedio, in corte di Clemente VII, per cui fu dai Fiorentini dichiarato ribelle, c privato dei beni. Tornò in Firenze dopo la capitolazione della città 3 e fu crudele persecutore dei partigiani della repubblica. Ma non si manca impunemente alla patria. Precipitato dai sogni d’una meschina ambizione dall’ambizione virile di Cosimo 1, ch’egli e la sua parte sognarono poter tenere in tutela, lo a ssalse una nera malinconia, e , fosse vergogna o rimorso, non volle più uscire di casa, e mori il 5 maggio i53c>. Si hanno di lui alcuni scritti, il maggiore dei quali é una storia inedita di Firenze dal i5i2al 1527, di cui non credo che sia noto altro esemplare che quello della Corsiniana , il quale ora dall’egregio signor Alfredo Reumont di Aquisgrana, benemerito dell’ alemanna e dell’italiana letteratura, ottenutane gentile permissione dal Principe pos-sessore, sarà fatto pubblico per le stampe. 6