178 alcuna. Di Francia,da poi quelle dei 10, non visono lettere, e si crede che sieno state ritenute dai Genovesi 1. Si sta di continuo in aspettazione d’aver nuove dall’una e dall’ altra parte, nè io mancherò di darne diligenti avvisi a vostra serenità. Per lettere del commissario di Pisa dei 23 si ha , per uno partito a 21 da Porto Vènere, che era stata veduta un’armata di quaranta vele sopra la riviera di ponente , e che si giudicava che fosse parte di quella di Cesare, dei moti del quale e dei pontificj non s’intende altro se non che quelli attendono a prepararsi ed unirsi per 1’ impresa di Perugia e di questo stato. Il signor Malatesta Baglioni avvisa essere stato ritenuto a Rimino il cavaliere Montesperello suo commissario che ritorna di Francia con tre mila scudi % e ch’egli ha fatto rappresaglia del vicelegato 3 e tesoriere 4 del pontefice, la qual cosa questi signori pensano che accenderà più il signor Malatesta alla difesa. Il signor Girolamo da Piombino, desideroso di servire la serenità vostra, mi ha mandato di nuovo un’uomo suo con l’incluse lettere di credenza. Quella comandi quanto le pare. Il prefato uomo mi ha detto, che alli 18 da sera giunse a Piombino un Fiammingo nominato il signore di Prat 5, che viene da Barcellona e va al pontefice per mandato di Cesare , ed è con una galera , una fu sta , e un brigantino: riporta che sua maestà era per r Veramente il Carducci non aveva ancora riscritto dopo l’allegata dei 10 , come egli medesimo dice nella susseguente sua in data dei 9.2. 1 Del quartiere che abbiam veduto nella lettera ao.a mandarglisi da Francesco I. 3 Ennio Filonardi. 4 Alfano Alfani. 5 Vedi V. I di questa collezioni-, pag. (il , nota a." \