302 battaglia si era posto alla riva d’Arno per opporsi all’esercito del monte, se volesse passare in soccorso degli assaliti; ed avendosi per due ore valorosissimamente combattuto, essendo sopraggiunta la cavalleria, parse al signor Malatesta di aver fatto assai e fece ritrar le gente sua sicuramente quasi senza danno alcuno, perchè tra morti e feriti non passarono il numero di cinquanta. La città tutta questa notte è stata sull'armi, e dalla fede e valore che hanno addimostrato li soldati è accresciuta molto di animo e ne ha preso molto contento, di modo che non si parla di altro se non di uscire, e presto, con tutte le forze.e di combattere; alla qual cosa sono eziandio ogni giorno più incitati e spinti dall’estremo bisogno del vivere e dagli incomodi e disagi insopportabili, dalli quali ormai non vi è persona alcuna che sia esclusa; ed io di ciò ne faccio certissima fedé alla serenità vostra, perchè sebbene spendo tre volte tanto quanto ho di provvisione, tuttavia non posso fare che io non patisca incredibilmente; ma ogni cosa mi è dolce e di sommo contento ir, nei servizj di quella. Alla grazia della quale ec. Di Firenze alli 21 di Giugno t53o. CARLO CAPELLO LETTERA LXXXVI. SERENISSIMO PRINCIPE Oggi terzo giorno scrissi alla serenità vostra le ultime mie; nè mi fu lecito, per non far maggiore il plico, mandare allora le quadruplicate mie dei 5 ; il che faccio con queste, parendomi per maggior sicurtà da non mancare l’occasione del presente messo, il quale espe-disco a posta; e mi ha promesso, se occorrerà, di ritornar fedelmente. Nè ho da dire altro di nuovo a quella