457 di viver nello stato eh’ ella si trovava, con quello che per il viver suo le dava papa Pio li (il quale scrisse questa istoria e guerra di Cipro); e poi morì essa Carlotta in Roma senza eredi o testamento alcuno. La quale non ebbe anco causa di fare donazione a questa casa di Savoia, nè di regno nè di molto manco ancora , non avendo avuto lei nè quell’aiuto dal duca suo suocero che ragionevolmente aspettava, nè pur essendo a lei stati fatti quegli onori che veramente pareva che meritasse. E il veder com’ella morì in Roma e non alla corte di Savoia, dove si bada credere che saria venuta e moria quand’ ella fosse stata per tanto dono benemerita di quella casa, è pur questo segno espresso che essa Carlotta non abbia fatto donazione. Ma quando avesse pure questa donna fatta donazione qual si volesse, io dico che questo importava poco a vostra serenità; perciocché non era quella padrona di donare esso regno, essendone di già stata privata dal vero padrone che n’investì il re Giacomo fratello di lei: ma sì bene ha potuto darlo colei da chi l’ha vostra serenità giustamente avuto e lo possiede. Ha inteso dunque la serenità vostra e le signorie vostre eccellentissime quali siano le debolissime anzi chimeriche ragioni che ha la casa di Savoia sopra detto regno di Cipro ; delle quali se ho detto che ne parlano li sudditi di sua eccellenza così largamente, ora vengo ad affermare alla serenità vostra non averne mai udita parola nè dall’illustrissimo signor duca, nè da madama sua manco. Anzi per contrario intenderà la serenità vostra quanto m’è stato riferito da persone degne di fede di aver notato nel signor duca intorno a ciò , e quello eziandio che ho udito io da uno de’principali secretarj di $ua eccellenza. Questo luglio passato era andata sua