3y8 era commissario in Pisa, ed a Francesco suo figliuolo, ritenuti in quella città di commissione di questi signori per sospetto di volerla dare ai nemici, sia tagliato il capo il giorno seguente. Essendo venuto da Roma un familiare del pontefice in casa del signor Mala testa, tentò che questi signori mandassero di nuovo ambasciatori a sua santità, affermando che sariano ben veduti da quella, la quale desiderava il bene di questa città ed ogni conveniente condizione: questi signori nella pratica deliberarono che non si parlasse più di fare oratori al pontefice, e cosi risposero al signor Malatesta, e che se sua santità fosse di tal buona opinione mandasse qua a trattare. Oggi terzo giorno, il marchese del Guasto con otto pezzi di artiglieria e buon numero di gente si inviò alla impresa di Pisa; nel qual luogo si ritrova il signor Giampaolo da Ceri con fanti due mila e cavalli ottocento, ed ogni giorno accresceva la gente ed attendeva a riparar la città. E per gli ultimi avvisi da Lione, in particolare de’ 22 del mese passato, aspettavano ducati cinquantamila provvisti dulia nazione '. Vi sono lettere di Volterra del i.° del Feruccio che Fabrizio Maramaldo, il quale è a quella impresa con sei pezzi di artiglieria, si eia ritirato a quattro miglia, e che vi erano giunte munizioni da Pisa, e che egli aveva fatto fare molini da mano abbastanza, nè mancava d’ogni provvisione e sperava di conservare quella città. Gli eserciti di fuori attendono a far le raccolte, e per quanto da più vie s’intende, tengono per certissimo che 1 I quali perchè non fossero spediti, Francesco I, non meno largo che perfido promettitore, emanò un bando pel quale sotto severissime pene non si poLosie asportare di Francia argento ed oro mone La Lo.