signori, così lo dico alla serenità vostra; li quali hanno questa mattina lettere del 22 dal commissario di Pietrasanta che alla Spezia si aspettavano mille ottocento Spa-gnuoli, come per altre mie intese la serenità vostra *, e di più che tutti di quel luogo sgomberano ogni avere e lo mandano a Genova, e che erano in sommo timore1. Altro non c’e da dire alla serenità vostra, alla quale ee. Di Firenze li di Giugno 1529. CARLO CAPELLO LETTERA XXII. SERENISSIMO PRINCIPE L’ultime mie furono di giovedì notte. Jeri sera questi signori spedirono in posta per Francia Baccio Cavalcanti, acciò insieme al Carducci avesse ad intendere dal cristianissimo il trattamento dello accordo e le condizioni e lo stato nel quale si hanno a ritrovare, e dimostrare a sua maestà il pericolo loro e di tutta Italia, ed esortarla a non tardare di far gagliarde provvisioni. E questa mattina hanno avuto lettere di Parigi dal Carducci dei 17, nelle quali, per quanto e dal signor gonfaloniere, e pubblicamente dai signori Dieci, e particolarmente da alcuni di loro ho inteso, si contiene che il re aveva fatto intendere a tutti gli oratori che fra tre giorni fossero in cammino per comparire in Piccardia con li mandati, ove sua maestà si troverebbe, e che le madame sarebbero a Cambrai, e che sua maestà faceva lavorare marchi tremila d’argenti da presentare a madama Margherita. Il giudiciodi esso Carducci è cheque- * Vedi la lettera XIX. a Timore che prese pure il commissario Giannozzo Capponi., il quale indi a poco disertò il suo posto. „