87 11 quinto buono effetto fu , che, mutato lo stato, essendo io andato dai nuovi signori a rallegrarmi della libertà loro, e assicurarli che sariano da noi difesi e conservati, questa fu buona causa, appresso le altre, d’in-tertenerli che non s’ accordassero con gl’ imperiali. 11 sesto fu, che avendo ricordato con mie lettere alle signorie vostre che saria stato bene il far conservare da questo stato nuovo la lega fatta dallo stato vecchio, ed avendomi commesso che lo facessi, io con gran dif-licélia, e con promesse , e con ragioni, e con mettere timore a quei signori che se non confermavano la lega, il campo nostro si leverebbe di Toscana, e loro poi resterebbero a discrezione degl’imperiali, dopo molle dispute con li dieci, e col gonfaloniere, e con li signori, e finalmente con messer Baldassarre Carducci ed altri dottori deputati a disputar meco sopra alla forma dei capitoli , li condussi alla conclusione: onde da questo son seguiti tre altri buoni effetti ; il primo, che hanno perseveralo nella lega, il secondo che si sono scoperti nemici di Cesare, del quale mal si possono confidare, e il terzo che il re cristianissimo e noi, essendo i Fiorentini scoperti , potremo far fondamento di loro e rimpromettercene con più ragione e con minor timore nelle cose che occorreranno. Il settimo buon effetto che è seguitato da questa legazione e stato, che la citta di Bologna si è conservata, e non è andata in mano de’Cesarei, prima per le mie lettere sii reverendissimo Cibo cardinale ', ed al reverendissimo messer Goro vescovo di Fano1, per le quali denotava loro la costanza de’signori Fiorentini, le prosperi- * Legato apostolico. ^ * Gregorio (detto Goro) Geri da Pistoja 5 vicelegato, i