358 circonda poco più d’un miglio, cd è fatta ridotto d’ogni sorte di gente, volendo che eziandio li banditi vi possano star sicuri; ed il luogo è buono e dilettevole, evi sono già fatte molte chiese di preti e di frati e di monache d’ogni sorte. La principale intenzione del principe è che questo luogo sia albergo sicuro de’marinari e delle maestranze che navigano; e per guardia del luogo, e per difesa della terra e del porto, ha fatto in cima di due monti due castelli fortissimi, uno chiamato la Stella, e l’altro il Falcone, forniti d’ ogni sorte di monizioni con cento pezzi d’artiglieria e con cento fanti deputati a quella guardia ; e quando bisogna fa passare in un subito quel numero di fanti che gli pare necessario; ed attorno attorno l’isola ha fatto molte terre per guardia e difesa della marina. Ma quello che più importa, e che è la mira della final intenzione del duca, è che ivi fa fare un arsenale con cinquanta volti da tener galere, e tutto quello che fa bisogno ad un1 armata; e a me ha più volte detto che un principe non è potente se non è potente da terra e da mare, e che però non pensava ad altro che di voler far galere, poiché si vede una tanta comodità di legnami di pini, e di roveri, per le grandissime selve ed infiniti boschi del territorio di Pisa; il sito della qual città conobbero i Pisani quant’era comodo e pronto all’ivnprese marittime: e da questo gli cresce l’animo, vedendosi padrone non solamente dello stato di Pisa, con il quale solo fecero li Pisani tante prove, ma d’un tanto maggiore dominio quanto è quello di Firenze e di Siena. Ma se bene vede il duca Cosimo la sua possanza maggiore, però conosce eziandio la grandissima difficoltà che è in voler di nuovo ridurre l’arte marittima ai suoi debiti termini, per il mancamento d’uomini pratici ed intelligenti ; però usa ogni diligenza^ non manca di far lavorare, e di procurare di aver uomini di mare da Marsi-