377 è però impossibile la loro declinazione, perchè se la grandezza delle forze fosse ragione che di necessità un imperio mai potesse mancare, quanti esempi si potrian discorrere di potentissimi imperj di Greci e Latini, e particolarmente di quello de’ Romani ( che mai è stata al mondo potenza maggiore) il quale nientedimeno in manco d’anni 200 o poco più restò totalmente abbattuto. E se chi ha più danari, più stato o più gente dovesse sempre esser più grande degli altri, non si sariano mai vedute tante mutazioni al mondo, quante si sono vedute di popoli restati estinti da molto minori forze, ma da maggior virtù. Non sono adunque le forze, che rendono un imperio perpetuo, ma ben il buon governo, come per grazia di Dio le buone instituzioni e ordini conservano questa repubblica, sebben a molti potentati del mondo di forze assai inferiori. Questa è regola di ragion naturale, che con li stessi mezzi che una cosa è accresciuta, con li istessi anco si suol conservare; onde se con li tre fondamenti sopradetti r Impero Turchesco ha potuto ascender tant’ alto , per ne^ cessi là mancandogli le ale gli converrà declinare. Tre cose potriano ruinar li Turchi. Una, e questa saria la vera, è la divisione fra loro: perchè siccome la unione loro è stata la pura cagione, che con far la guerra ad altri siansi ridotti a quella grandezza, così la divisione fra sè stessi, volgendo le armi in sè medesimi, potria causare la loro rovina; e questa divisione potria succedere alla morte del Gran-Signore se ci fossero più successori, li quali avessero fra sè partiti li favori, o se un pascià del Cairo o di Bagdad, con il favor de’principi vicini, si ribellasse, come fece già un Acmet pascià, il quale se non si lasciava ammazzare nel bagno aveva ri-